venerdì 27 giugno 2008

L'odierno 1938





5 settembre 1938, giorno in cui venne promulgata la prima delle "leggi razziali" in Italia(per chi fosse interessato lascerò qualche notizia in più su questo decreto nei commenti).
Sì è questa la data cui faccio riferimento e che purtroppo ancora oggi, anzi soprattutto oggi, mi pare decisamente troppo vicina.

M'immagino le facili critiche che potrebbe sollevare l'incipit del mio post: il fascismo è passato; la situazione attuale è completamente diversa; la mia è solo una posizione demagogica tipica della sinistra...
Per la verità non risponderò a queste obiezioni perché le ritengo sciocche almeno quanto chi le muove, mi limiterò a prendere in esame alcuni eventi recenti e a proporre delle connessioni col passato perché se è pur vero che è necessario inserire ogni evento nel suo contesto storico evitando perciò di forzarlo fuori dai suoi limiti cronologici, è però anche vero che pensare che il passato ci sia completamente estraneo significa ridurre la storia a semplice favola, ignorandone le imprescindibili lezioni; così come significa non capire che certe dinamiche possono riprodursi in modo simile anche in tempi diversi se persistono le cause scatenanti.

I fatti in realtà sono già noti, ma non posso esimermi dal parlarne perché il mio silenzio si tradurrebbe in un ributtante assenso e tacere mi farebbe sentire complice.
Non mi riferisco qui ai singoli episodi di violenza nei confronti dei rom, già di per sé deprecabili, ma all'ancora più grave giustificazione che questi sembrano ricevere in virtù delle nuove proposte di legge.
Possibile che non ci si accorga di quanto è discriminatorio e incostituzionale considerare la clandestinità un'aggravante? Se tutti sono uguali davanti alla legge, com'è possibile che per lo stesso reato vi siano due pesi e due misure, una più lieve nel caso in cui questo venga commesso da un cittadino italiano ed una più pesante se a perpetrarlo è un clandestino? Non è già questa una forma di discriminazione e delle più gravi? Ma non basta, dopo il reato di clandestinità e le ronde leghiste adesso salta fuori la proposta di Maroni di prendere le impronte digitali a tutti i Rom! abberrante e terrificante, non può non riportare alla mente ciò che accadeva in Italia in altri periodi infausti... A dir la verità non riesco neppure a commentare nonostante il mio intento iniziale fosse quello, d'altra parte questi fatti sono già abbastanza eloquenti di per sé per chi ha un minimo di cervello... così, almeno per stavolta, mi limito a prendere atto della situazione e a manifestare il mio dissenso e il mio disgusto.
In cima al post trovate il video di una canzone di Caparezza "vengo dalla luna", qui di seguito trovate una scena tratta da "gypo", un fantastico film a tematica lgbt che tratta anche dell'intolleranza nei confronti dei rom.


domenica 15 giugno 2008

I Trucchi Della Scrittura


Ciao a tutt*, finalmente oggi dovrei stampare la versione definitiva della tesi, così avrò un po' più di tempo da dedicare al Blog!

Mi sento quasi un metaforico Lazzaro pronto a tornare alla vita.... eheheh... Ad ogni modo, la neonata associazione MINUENDO propone come sua prima iniziativa a Piacenza un Workshop di scrittura creativa a tematica LGBT.
Lo scopo di Minuendo è quello di rivolgersi alle molteplici culture della diversità per instaurare un dialogo fecondo tra le diverse prospettive che porti a scoprire la ricchezza delle differenze. Ci proponiamo così di tracciare un percorso che tratti delle diversità etniche, di disabilità e delle mille sfaccettature incluse nel continuum dei generi.La nostra prima iniziativa vuole essere un modo per coniugare le elaborazioni teoriche dei partecipanti e i loro vissuti mediante le tecniche della scrittura creativa.Per chi fosse interessato il laboratorio si terrà a Piacenza presso la nostra sede il 20-21-22 giugno, mentre per quanto riguarda il pernottamento assicuriamo modici prezzi. Per qualunque informazione su come raggiungere la nostra sede potete utilizzare i contatti scritti in fondo al volantino, oppure chiedere direttamente a me.

Un saluto a todos.