Templi di gote ammansite, arrossate
capelli muschiati,
macchiati d’arsura aromata.
Demente!
Sussurro e sarcasmo
d’un occhio accecato, piangente
e lamento ansimante
fremente
da tremito scossa
in danza suadente
e commossa.
L’imbarazzo di un vezzo di pizzo
(il prezzo pagato da un pezzo)
e spezzate parole sue a cascate
da singhiozzo speziate
ed io:”ma scusa, comunque t’apprezzo”
intermezzo e silenzio mozzo
e di nuovo imbarazzo
e poi pazzo
nell’orrido olezzo e puzzo
stramazzo nel pozzo del mio
ribrezzo.
Azzimato, fiaccato
a pezzi di pezza cuciti
sul tuo fazzoletto
a brandelli, consunto e bianche nocche
brivido e gelide note di notte...
Sguardo rovente
...m’ammazzi...
...t’ammazzo...
“Aspetta mia bella sbavata di rosso di sera!”
Ti giri di scatto
svolazza uno schiaffo
mi urli:”sei stronzo!”
... ... dolente rimango di stucco.

