giovedì 20 marzo 2008

CALEIDOSCOPIO 06- Ricordi ( Incontri speculari )

Sì, ne sono certo, quel ragazzo l’ha chiamato Gabriele non c’è dubbio... Gabriele, questo nome mi ossessiona da quando... ... perché quell’uomo poi ha scelto proprio quel nome per la sua morte?
No, in realtà non m’importa affatto, solo ora quel nome rimarrà scolpito nella viva carne della mia coscienza a perenne memoria di ciò che ho fatto.
Chissà se anche quel ragazzo davanti a me è stato un Gabriele come lo sono stato io, anche se solo per un istante... può darsi, anche lui aggrappato al suo compagno quasi fosse la sua ancora, come io lo sono alla mia, anche se quest’ancora mi ha fatto annegare impedendomi di nuotare...
Ecco ha staccato gli occhi dal ragazzo, si guarda attorno, sembra stupito di trovarsi sull’autobus.
Mi fissa. Pare stia tremando, forse la mia vista gli ricorda troppo se stesso. Torna frettolosamente con lo sguardo al suo ragazzo. Giro impercettibilmente il viso alla mia sinistra.
La osservo di sfuggita... la mia donna... la mia odiamata Eva; eppure ancora adesso provo piacere nel sentire il calore del suo corpo, proprio come quella mattina...




...Torpore di lenzuola... tepore di corpo avvinghiato (il suo), stretta morsa di tenera carne, più ferrea della volontà (la mia; la mia volontà).
Impossibile muoversi, faccia di lei infuriata che parla. Non la sento, vedo solo le sue labbra ondeggiarmi davanti: corposità di languide forme.- grugnito -.Devo pisciare. Aspetterò che si svegli. Non mi piace aspettare.- sorriso -. Le soffio piano nell’orecchio. Che buffa arriccia il naso...
...Risveglio e colazione: i soliti.
Pare che una mosca l’abbia infastidita stamattina, continuava a posarsi sul suo orecchio.
È ora di montare una zanzariera. Concordo con lei sorridendo.
Si avvicina sorniona. Certo che con i soldi di quel lavoretto di oggi..., miagola . Perché , perché rovinare questo momento! Sciocca gattina! Occhi intelligenti, capisce subito e rimedia. Suggerisce un’immagine: lei vestita solo di un velo di zanzariera avvolto. Il broncio si frantuma. Mi scoppia un sorriso in faccia. Ahi, temo che l’avrà vinta lei. Parla di altro. La prende alla larga la preda! La gattina s’è fatta le unghie ed è diventata leonessa. Leonessa a caccia, segue l’antilope da lontano, aspetta che sia sola, indifesa, ignara e zac l’agguanta.
Ecco, mi ritrovo già abbracciato a lei mentre sbrana la mia volontà con baci voraci. Non ha ancora vinto. Manca il colpo di grazia, colpo decisivo.
“Hai presente la tua foto che è sull’armadio?” certo che la ricordo, ma è meglio guadagnare tempo.
“Quale?” “Ma si, quella di quando avevi 5 anni, il mio tesoruccio col suo bel vestitino e il viso imbronciato...” lo credo bene: mi avevano obbligato ad andare a messa, io non volevo; ho già capito dove vuole andare a parare. - annuisco - “...Eri adorabile già da allora mio piccolo ribelle. E ti ricorderai anche la storia che mi avevi raccontato...”
Già, sul perché non volevo andare in chiesa, lo ricordo ancora. Buffa storia di una deduzione logica (almeno così mi pareva allora) di un bambino di 5 anni.
Sera. Telegiornale. Parlano del Papa. Bisognava fare tutto quello che diceva il Papa. Così avevo sentito dire dalla nonna tra uno schianto di macchinine e l’altro - 50 morti e 300 feriti - ( non che per me avessero molto senso quelle cifre e quelle parole, ma al telegiornale dicevano sempre qualcosa del genere per un incidente, o almeno così mi sembrava ).
Alzo la testa e chiedo perché. “Perché cosa tesorino di nonna?” mi domanda in risposta una faccia che allora non era poi così rugosa, ma che non riesco a non immaginarmi cadente, quasi sciolta. Una faccia di formaggio fuso; sì, anche nell’odore.
“Perché si deve fare come dice il Papa?”. - Sorriso morbido -. “Ma perché lui è come se fosse il papà di tutti”.(Ecco perché si chiama Papa!!!). Sconvolto lascio il luogo dell’incidente, tanto si fermerà qualcuno a chiamare l’ambulanza.
Faccia che sorride, tette morbide: la mamma.
E il papà? ....Adesso sono due... troppo complicato, meglio chiedere alla mamma. Sottana svolazzante. Mi appendo e tiro. Sta salutando la nonna. “Saluta anche tu la nonna, dalle un bacio. Bravo.”- Nonna esce -. “Cosa volevi amorino?” “Mamma, quanti figli ha il Papa?”
- Ride - “ Nessuno; il Papa è il servo di Dio, non può avere figli; come per le suore... ti ricordi, te l’avevo spiegato quando avevi visto quella suora col pancione e mi avevi chiesto se aspettava un bambino...” L’avevo detto io che la nonna si sbagliava. Ma ora avevo un nuovo prurito. “Perché il Papa è il servo di Dio? Perché Dio vuole dei servi?” “No, non servi nel senso di schiavi, ma come figli di Dio.” Anche Dio ha dei figli allora... “Chi sono i figli di Dio ?” “Lo siamo tutti, anche i bambini che fanno le marachelle come te” “Anche le suore?” “Si, tutti; perché adesso non torni a giocare con le macchinine?” Faccio cenno di sì col capo e fingo di giocare. Ma se le suore sono le spose di Cristo ( me l’ha detto la mamma ), che poi è Dio, mi pare di capire, come possono essere sue figlie? Poi io so che quando ci si sposa arriva una cicogna che lascia un bambino nel pancione della moglie; quindi se le suore sono le spose di Dio devono avere dei figli... ma mi hanno detto che non li hanno...
...È stato in quel momento che ho deciso che era più semplice che Dio non esistesse: troppe incoerenze, troppe costrizioni, troppe complicazioni a credere nella sua esistenza e poi in fin dei conti io non l’avevo mica mai visto.
...Così non volevo andare a messa.
“...Ricordi, dicesti convinto che Dio non esisteva; t’arrivò un ceffone e tu ti ripromettesti di non farti più influenzare dalla “legge morale divina”; non c’è nessun Dio a cui rendere conto delle nostre azioni.” Sorrido, anche se vorrei piangere, mi ha condotto dove voleva ora è solo questione di tempo... “Può anche darsi, ma alla coscienza si deve sempre rendere conto.” “La coscienza è solo un altro specchietto per le allodole, ma ammettiamo anche di no, perché dovresti avere rimorsi per questo lavoro? L’hai sentito anche tu cosa ha detto quel signore di quell’altro uomo: è una persona abbietta, faresti un favore all’umanità, e poi tesoro mio saresti come un eroe dell’antichità che libera il mondo dal male, il mio eroe tutto per me”
Brava suonatrice di anime, non c’è che dire, conosce tutti gli spartiti ( quantomeno della mia )
“ Si, col rischio di fare la fine di Bruto che per liberare Roma dalla tirannia è passato ai posteri con una nomea a dir poco vergognosa e poi, sai, non si sta molto comodi ad essere masticati per l'eternità dalle fauci di Lucifero, in compagnia di Giuda e ......” "Stronzate!"- La micetta soffia ed interrompe il mio dantesco sfoggio d’erudizione - “Non ti è mai importato cosa pensano i più, e non hai mai creduto a queste cazzate oltremondane, non far finta di cominciare ad interessartene ora!” “Ok, ma che valore può avere il giudizio di una persona che ne vuole un’altra morta, come posso anche solo pensare di credergli?” “Ha lo stesso valore della parola di chi prende anche solo in considerazione la sua proposta; no, no, non obiettare, non dire che non ci stai pensando, quei soldi ci servono, ci servono dannazione!”
Graffi di micetta sul cuore... ... in parte ha ragione.

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