venerdì 9 novembre 2007

Edipo re




Nuda trapassi
infangato clamore
cinto da ruvido olezzo
di un piccolo amore
sperato, abbellito
nel mare obliato
tra le onde affogato
del tuo seno
premuroso, materno
latte d’aurora e
marzapane a colazione
sui tuoi fianchi snelli
i tuoi glutei teneri e tondi
canto rapace, vivace
di mille carezze
di miele a colazione
feconda, gioconda
terrena matrona
dondoli ancora
sull’altalena
delle passioni
arrossate dal fuoco
del tuo cuore
di questo infante
scontento, tremante
nell’ombra di un aquilone
fugace,
no ecco era un’ape.
Cingimi ancora di nudi
abbracci di marzapane
e d’orzata se ne rimane...
...il tempo.



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