giovedì 8 novembre 2007

Delicato Scatafascio




Nacqui sulle ceneri del Nirvana
terra tremante sotto me
accidioso fummo svanito
nel mio sguardo svilito
tra Grida e rimpianto.
Aria d’argento che brucia
nel sotterraneo soffio del vuoto.


Muri screpolati da cocci di vetro
profonde ferite sparse tra pietre...aperte
e il rumore delle scarpe spaccatesi
su secche briciole di pane...
...crepitio di caldarroste e
ancora acre fummo tra le narici...nei polmoni.


In-


-ciam-


-pato su rotti pezzi di
Tempo;
dimenticate, rozze immagini sfalsate
mi danzano attorno ruzzolando.
Frantumazione dell’essere.
Ma deve andare proprio tutto a
scata-scata-
-Scatafascio?

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