sabato 24 novembre 2007

Phlebas








Morto...
Il mio corpo immobile
eppur mosso



da freddo cullar
di umide mani
e scosso



da timidi
baci dischiusi
in tumide
lingue d’alghe.



Viscosa saliva
lo spumeggiare di schegge dorate,
riflesso di lucida chioma
ed onde di schiuma
di sole morente.



Schegge, schegge, schegge
e gocce ghiacciate
di giallo paglierino
che son giaciglio
al mio frenetico riposo.



Io,


Phlebas il fenicio,
di gorghi lontani,
gorghi di acqua, sale
ed ere;
Phlebas,
ammaliato
da prostituiti sorrisi
di sciocche sirene,
resto spolpato
nei bisbigli di un verso.

1 commento:

Alphakinch ha detto...

Un piccolo tributo a "the waste land".
Per quanto riguarda la doppia canzone, non è un errore di script.
Volevo piuttosto proporre un esperimento. La canzone è stupenda già così (anche quella tra l'altro ispirata dalla "death by water" eliottiana), ma ho notato che sdoppiandola e facendo partire i due pezzi uno sopra l'altro con circa 5 secondi di distanza si crea un effetto "echico"/cacofonico che rende molto sia l'idea di un corpo sbattuto in modo disordinato dal mare in tempesta(pare anche che ci sia uno scontro a fuoco in atto...a pensarci si adatta meglio all'immagine di una battaglia lungo le rive di un fiume... vabbeh però adesso nn voglio perdermi a descrivere la scena....), sia (per quanto riguarda la voce) il canto pervasivo ed incoerente (perchè no, anche insistente) che si suppone le sirene debbano avere(o almeno, io l'ho sempre immaginato così, il canto che porta al non-senso chi lo ascolta). Perciò fate questa prova, se vi piace la sonorità del rumore non ne resterete delusi/e/