sabato 22 dicembre 2007

Cassandra



Scruti
Troppo dolore.

Tu cieca Cassandra
Dalle interiora del tempo
Riesumi
Imbalsamate profezie
Da raccontare
Té alla mano
Lacrime agli occhi
A tutti i sordi attorno al tavolino.
-"magari fossero anche
muti!"-

(le frattaglie
son del tuo cuore)

Povera piccola Cassandra
Sulle dita conti i tuoi
Domani svelati non
Per divina vendetta
Ma dono per grazia
Concessa
Dall'ineluttabilità
Della sofferenza.

Folgorante visione e…
Giro giro tondo
Tra convulsi saltelli isterici
Casca il mondo
Canticchi una filastrocca
Casca la terra
Con le lievi tonalità
Dei mille mugolii
Tutti giù per terra
Che escono dalla tua bocca
Imbavagliata.

E come sorridi spasmodicamente
Che tenero sorriso e che carini
I tuoi occhietti iniettati di sangue!
Li vedo tra le foglie
Incise di strazianti sentenze
Dietro cui stai tremando.
E allora bubusettetè
E un due tre stella
E tana libera tutti!
Ma come?
Non hai più voglia
Di giocare a nascondino
Col destino?

Che fai?
Piangi?
Ti uccidi?
Cassandra birichina,
Faccia birbona,
adesso devo andare
a ricomprarti al supermercato!


1 commento:

Alphakinch ha detto...

Già, la Pizia.
Anche l'immagine della profetessa che scruta il futuro ed impazzisce per l'idiozia umana è una figura che ritorna spesso nelle cazzate che scrivo.
Il fantastico video dei Perl Jam, in effetti, l'ho sempre immaginato come un'improvvisa visone che sconvolgeva la mente di qualche antico aruspice.